Fiorire e rifiorire (ancora)

Seguiremo ancora le traiettorie tracciate dalle costellazioni alla ricerca della via migliore per tornare a casa, foss’anche rinascere per divenire il cristallo di rocca che adorna le profondità di una marmitta fluviale e poi ricominciare tutto da capo di nuovo, di nuovo, di nuovo.

Di certo torneranno quelle notti d’estate in cui ci stupivamo ad attendere la mezzanotte nel parco, quando insieme a voi tornavo a casa zuppo e felice per il miracolo delle cose normali e il ritorno delle Perseidi (e quelle promesse di bambino – ora lo so – erano il tentativo di cristallizzare la vita contro la finitezza che intuivo e non capivo).

Tornerà tutto, insomma.

Ci ritroveremo ad inseguire le sinfonie del tempo, ad indagare come segretamente vibrano e ascendono tutte le cose, per rintracciare la verità nelle nostre memorie perdute. Ci sentiremo come ad un passo dal risolvere un annoso enigma.

Forse, in ultimo, saremo quei glicini che fanno l’ombra di maggio nei vecchi pergolati delle case di campagna. Sbocciando a nuova vita mi diresti: “Che meraviglia fiorire e rifiorire!”

E amando tutto,
nell’estate allegra,
ci ritroveremo di colpo guariti.

 

 

Foto di Kier in Sight su Unsplash

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