Ricordando Tondelli

Mentre vagavo nel caos del mercato di San Miguel, a Madrid, mi è tornato in mente Pier Vittorio Tondelli. Rientrato in Italia ho recuperato dalla libreria una copia impolverata di “Altri libertini”, una di quelle opere che ho riposto in un angolo nascosto e intimo del cuore. Quando la lessi da adolescente ricordo di aver pensato: “ma quindi si può anche scrivere così?”. Forse è lì che ho iniziato davvero a intravedere una forza nel processo di scrittura; una roba più seria di un divertissement adolescenziale. Mi pareva, il suo, un modo di fermare la vita, di raccontare l’altrove e con lui i destini e la vita ai margini dell’Italia profonda da cui molti non sono potuti o non hanno voluto mettersi in salvo.

Pier Vittorio Tondelli ci ha lasciati nel 1991. I medici dell’ospedale di Reggio Emilia, dove era stato ricoverato, scrissero sul referto che era morto di “polmonite bilaterale”, una patologia che è salita alla ribalta negli ultimi anni, con il covid. Trent’anni fa era un modo come un altro, inutilmente pudico, per non parlare di Aids.

Oggi Tondelli avrebbe avuto 67 anni e mi chiedo cosa avrebbe potuto scrivere, dire, raccontare. Insomma, mi chiedo che tipo di intellettuale sarebbe stato; se, anche lui, come molti della sua generazione – a cui per brevità potremmo riferirci sbrigativamente come “quelli del ’77” -, avrebbe finito per transitare dalle divagazioni della scena punk berlinese e le case occupate di Kreuzberg, ad una vita borghese. Chissà.

“Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada. Non ha importanza alcuna se sarà di sabbia del deserto o di montagne rocciose, fossanche quello dell’incenso giù nell’India o quello un po’ più forte, tibetano o nepalese. No, sarà pure l’odore dell’arcobaleno e del pentolino pieno d’ ori, degli aquiloni bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdi con in mezzo ruscelletti gai e cinguettanti, dalle giungle, sarà l’odore delle paludi, dei canneti, dei venti sui ghiacciai, saranno gli odori delle bettole di Marrakesh o delle fumerie di Istanbul, ah buoni davvero buoni odori in verità, ma saran pur sempre i vostri odori allora via, alla faccia di tutti avanti! Col naso in aria fiutante il vento, strapazzate le nubi all’orizzonte, forza, è ora di partire, forza tutti insieme incontro all’avventura”.

P.V. Tondelli, Altri Libertini.

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