Fai del bene e scordalo

Trovo per terra un portafogli con più di 400 euro dentro, due carte di credito e tutti i documenti possibili e immaginabili: patente, tessera sanitaria, carta d’identità e metrobus ma, purtroppo, nessun riferimento telefonico.
 
Mi fermo davanti al citofono del palazzo adiacente per cercare lo stesso nome riportato sulla carta di credito ma nulla. Non c’è. 
 
A quel punto decido di violare la privacy e cerco meglio: trovo all’interno un biglietto da visita di un negozio di articoli sportivi. Provo a telefonare e chiedo al proprietario se conosce nome cognome. Colpo di fortuna! Non solo lo conosce ma ha anche il suo numero di telefono. Lo chiamo e gli dico che ho ritrovato il suo portafogli, che avevo provato a cercare inutilmente il suo nome sul citofono del palazzo adiacente e che avevo trovato in una tasca il nome del negozio che mi ha fornito il suo recapito. Gli comunico anche che, verosimilmente, nel portafogli c’è tutto e gli dico che può venire a riprenderlo. Non solo, avendo da fare alcune commissioni in zona, lo posso aspettare perché ne avrò almeno per una buona mezz’ora.
 
Risposta: “Ah ok, bene. Allora ci mando mio padre.” e riattacca.
 
Forse avrei dovuto anche ringraziarlo?
 
Dal paese reale è tutto, signori.
Intrusioni