Giorni duri

A Natale la mia generazione torna a casa e usa i servizi buoni. Abbiamo 30 o 40 anni e ci sediamo ancora al tavolo dei bambini o nel posto di sempre, quello vicino ai nonni, anche se non siamo bambini e i nonni non ci sono più. Nelle case restano le sedie vuote e le tavole si restringono.

L’anno sta finendo e ci resta la sonnolenza post-prandiale e un’insopprimibile nostalgia del passato che non c’è e dell’avvenire che non arriva, come se il futuro si fosse dimenticato di noi.

Sono giorni duri un po’ per tutti questi qui, no?

 

 

 

 

Foto di Mourad Saadi su Unsplash

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