Cosa resta alla fine di tutto

Alla fine di tutte le cose resta questa sorta di transito perenne sotto le costellazioni e basta.

Io non lo so mica se tu l’abbia davvero capito che i pianti, le scuse, le giustificazioni, i ritardi dell’Atac, i tuoi impegni, le spunte blu, i modelli 730 precompilati, le vecchie copie della Settimana Enigmistica, le nostre storie e tutta una serie di altre cose che abbiamo o che sono andate perdute, continuano a ruotare intorno al Sole nel Sistema Solare; che il Sistema Solare si muove nella Via Lattea; che la Via Lattea si muove nel Gruppo Locale; che il Gruppo Locale corre nello spazio intergalattico (immagino che nessuno sappia minimamente dove caspita stiano andando tutti).

Alla fine, dicevo, non solo non restiamo noi, ma non restano neppure le guerre mondiali o quelle nuove, asimmetriche; non esplodono più le bombe; stingono le bandiere vittoriose; scompaiono i confini; finiscono le diaspore; le banche centrali non servono più; svaniscono i circuiti delle cryptovalute; si chiudono i portali per il Metaverso; perdono di significato i riti; si scompaginano i significati e i significanti. Mica devo andare avanti: hai già capito che si dimenticheranno di noi.

Ma, dico io, non dovremmo imparare qualcosa da questa consapevolezza? Sicuramente sarebbe una forma di liberazione ma, nel mentre, continuiamo pure a prenderci tremendamente sul serio. “E allora cosa dovremmo fare?”. Domanda opportuna.

Non sono sicuro di quale sia la risposta giusta ma lascia che ti indichi alcune cosette che mi pare funzionino:

– Impara qualcosa dalle perdite e onorale;

– Sii felice. Se non riesci, riprovaci;

– Consolati attraverso la bellezza (un quadro, il finale di un libro, un vino, un bel palazzo, i tuoi occhi, il mare);

– Partecipa alle fortune degli altri come se fossero le tue;

– Interessati ai misteri;

– Fidati dei segni e degli incontri;

– Condividi e sii grato per tutto ciò che ti accade.

Ps: se mi viene in mente altro tu vai tranquilla che te lo scrivo.

 

Intrusioni